Anteprime Ceretto – Capitolo due: dalla Loira alla Borgogna

Ci siamo lasciati nella valle della Loira, e ci ritroviamo in Borgogna, più precisamente nel Mâconnais. La zona prende il nome dalla città Mâcon sulla Sâone, nella parte più a sud della Borgogna, e ospita al suo interno due denominazioni, Mâcon e Pouilly-Fuissé [1], in passato considerate una specie di sotto Borgogna.
Recentemente, grazie alle competenze ed al dinamismo di alcune aziende, tra le quali spicca Olivier Merlin, abbiamo la possibilità di apprezzare ottime espressioni di Chardonnay, a prezzi non impossibili.
Di Olivier Merlin è da segnalare il Mâcon La Roche Vineuse 2014, e il Pouilly-Fuissè 2014, entrambi già espressivi, con bellissimi e suadenti profumi, tra i quali la cipria. In prospettiva saranno certamente emozionanti.
La denominazione Beaujolais chiude a sud la Borgogna. Il vitigno, non è sua maestà il Pinot Nero, ma suo cugino, il Gamay. Della famiglia, il Gamay, rappresenta il parente strano, quello che alle cene d’ordinanza, tutti tollerano, accettando la sua stravaganza, solo perché è un parente. Normalmente i vini sono freschi vinosi ed immediati, più piacevoli che emozionanti, ma uno dei dieci Crus, Moulin a Vent, ha le doti e le possibilità di invecchiare meravigliosamente nel tempo, regalando insospettate sensazioni. Ebbene, considerato ciò, il Moulin a Vent 2014 di Merlin, riposa in legno per 18 mesi, ed è complesso e davvero piacevole.
Proseguendo oltre si arriva all’architettonica stilizzazione dell’Acino, la semisfera sospesa sui vigneti schierati ad anfiteatro, induce lo scorrere dello sguardo, fino a naufragare dolcemente nella linea del tramonto.
vigneto acino champagne francia

Gratificato lo spirito, affronto diversi produttori di champagne, per soddisfare il corpo. Per qualità sono emerse due aziende: Ernest Remy e Soutiran.
L’azienda Ernest Remy, nasce nel 1925, e dopo alterne vicende, nel 2007 la nipote di Ernest Remy e suo marito Tarek Berrada, attuale Chef de cave, hanno rilanciato il marchio familiare verso gli antichi fasti. Ernest Remy è situata nelle parte nord delle montagne di Reims, ed è proprietaria di 15 ettari a Mailly, Verzy e Verzennay, tutti classificati Grand Cru. Qui è zona di Pinot Nero, così il suo Champagne brut sans Annè, non può che essere un Blanc de Noir [2], con 100% pinot nero. Di razza pura, mostra eleganza e potenza, con note di agrumi, ed accenni caseari. Ottima la presenza in bocca come la persistenza finale. Lo champagne millesimato 2006 è anch’esso un Blanc de Noir, e come il suo fratello minore è piacevolmente accompagnato da agrumi che in questo caso hanno anche un colore, il giallo. Il rosè merita la menzione del miglior rosé assaggiato. Fatto con il metodo della Saignée [3], sprigiona intensi profumi di frutti di bosco, che rallegrano la bocca per via di una nitida personalità. Leggermente spostato l’equilibrio di morbidezze e durezze a favore delle seconde, per questo acquista in bevibilità.
Seguendo il climax a crescere dei primi tre champagne, le attese sottese per l’Oximore erano molte. Il millesimo 2008, ha una cuvée di 90% Pinot Nero e 10% Chardonnay, affinati in barrique prima della rifermentazione; al naso è intenso, complesso e decisamente fine. Un campione di eleganza.
Soutiran possiede 6 ettari nella parte a sud delle montagne di Reims, precisamente ad Ambonnay. Pregevole lo champagne sans année Grand Cru non dosato, composto da 65% Pinot Nero e 35% Chardonnay, esattamente come il millesimato 2008 composto i medesime parti da Pinot Nero e Chardonnay.
L’ultimo ad essere assaggiato è il Brut Grand Cru Perle Noire. Per una volta il nome non è pretenzioso, ma porta con se equa corrispondenza di classe. Nera, perché composto solo da Pinot Nero, Perla perché affascinante e rara, per questo maggiormente preziosa.
Come tutte le cose belle, che pensi di aver perduto nelle pieghe del tempo e poi all’improvviso le ritrovi, così la Perla Nera, ha ripescato emozioni sommerse nell’arcaico mare dei ricordi. Connotato naturalmente dagli agrumi, lieviti e note salmastre, la qualità migliore risiede nella precisione e nella pulizia con il quale avvolge e una volta premiata, lascia la bocca. La perla nera è così, non vuole stare su di un palco e non piacerà a tutti, a me moltissimo.
E allora non puoi non pensare di essere fortunato.
Continua…
[1] Pouilly-Fumé è una denominazione della Loira con vitigno Sauvignon Blanc.
Pouilly-Fuissé è una denominazione della Borgogna con vitigno Chardonnay.
[2] Lo Champagne si chiama Blanc de Noir quando il 100% delle uve sono a bacca rossa; il suo alter ego è il Blanc de Blancs, cioè ottenuto esclusivamente da uve a bacca bianca.
[3] In Francia e solo in Francia, per una deroga concessa dalla comunità europea, lo champagne rosé si può produrre in due maniere differenti.
1. Saignée: Per percolazione, cioè parziale contatto del mosto con le bucce a bacca rossa. E’ il metodo permesso in tutto il resto del Mondo.
2. Mélange: Il taglio di vino rosso e vino bianco prima della rifermentazione