Champagne Ellner: Natura, Classe ed Eleganza

La Maison di Champagne ELLNER è stata fondata nel 1905 da Charles-Emile Ellner. Fino ad allora di mestiere faceva i remueage in una importante Maison di Champagne ad Epernay. Nel giro di pochi anni comprò i suoi primi vigneti ed iniziò a produrre il suo Champagne.
Suo figlio Pierre continuò il suo lavoro espandendo la vigna e allargando il numero della sua clientela, in Francia e anche all’estero. Ma prima di tutto è stato in grado di gettare le basi qualitative, in modo che Ellner oggi sia riconosciuto come un marchio di alta qualità.
Tra i suoi figli c’è Jean-Pierre che ha preso le redini, e che li tiene ancora fermamente oggi, aiutato da sua moglie Michele. Questa è terza generazione che ha portato l’azienda familiare al modo di lavorare richiesto dal terzo millennio, modernizzando il sito di Epernay preservando le tradizioni.Oggi la quarta generazione è incarnata dalle figlie di Jean-Pierre e Michèle, nonché dai loro nipoti. Emmanuelle e Alexandra sono responsabili del marketing e della comunicazione, mentre Frédéric e Arnaud stanno lavorando alla produzione di vigneti e cantine.

Ecco alcuni numeri sulla Maison.
Sono proprietari di 50 ettari, divisi su 15 comuni. Tutte le vigne sono già da considerarsi come Vecchie viti, infatti per i 2/3 le vigne hanno oltre 25 anni e il restante 1/3 oltrepassa i 45 anni.
Sono proprietari un vigneto classificato Grand cru a Chouilly, e 5 Premiers crus, a Rilly-la-Montagne, Sermiers, Rates, Dizy, e Champillon.
Ellner ha un’alta percentuale di Chardonnay di proprietà proveniente da Côtes d’Epernay e Sézanne, dove i terreni sono calcarei e gessosi. Lo chardonnay di proprietà è il 45%, contro il 30% di Pinot Noir e il 25% di Pinot Meunier.

Nel dettaglio i vigneti di proprietà sono:
Côte de Blancs: con Chouilly classificato Grand Cru, Tauxières e la Côtes d’Epernay: circa 16 ettari su un terreno dominato dal gesso e calcare, e una minima quantità di argilla. Questo vigneto è principalmente coltivato con l’uva Chardonnay, perché il tipo di terreno lo suggerisce. Le viti sono esposte ad est e riparate dai venti freddi, così da ottenere ottimi chardonnay che raggiungono la piena maturità del frutto. Sulle colline più a sud c’è anche una buona quantità di Pinot Noir. 11 ettari su 15 hanno più di 25 anni e il altri 3 ettari le piante hanno più di 45 anni.

Montagne di Reims: tra valle dell’Ardre a sud ovest di Reims ci sono circa 7 ettari con cinque vigneti classificati premier cru: Dizy, Champillon, Sermiers, Tauxières, Rilly-la-cut. Qui il suolo è composto da rocce, con una netta maggioranza di gesso puro, e pochissima argilla. Questo vigneto è piantato principalmente con Pinot Nero e Pinot Meunier, perché il controllo della riserva idrica caratteristica di questi terreni, fornisce vini non solo potenti, ma anche molto fini.

Valle della Marne: circa 5 ettari a Chateau Thierry e Vauciennes. Qui il terreno ha una netta dominanza in superficie di argilla calcarea, anche detta Marna. Il gesso è negli strati più profondi. Questo vigneto è piantato principalmente a Pinot Meunier perché gli Chardonnay e i Pinot Nero faticano a raggiungere una sufficiente maturità, mentre il Pinot Meunier dà vini rotondi.

Côtes de Sézanne: 15 ettari a 50 km a sud ovest di Epernay, principalmente a Barbonne-Fayel. Qui il terreno ha una dominanza di argilla calcarea (Marna), argilla, con la presenza di selce. Questo vigneto, orientato a est, è piantato per lo più a Chardonnay. I vini prodotti da queste uve conferiscono eleganza alle cuvée, oltre ad una spiccata mineralità. Questo vigneto è quasi interamente coltivato a viti con più di 25 anni.

L’Aube: circa 7 ettari a Proverville nel sud della Champagne, su un terreno di marne. Le argille calcaree sono più dure rispetto al resto dello Champagne e formano un terroir molto adatto al Pinot Nero.

Operano una gestione ragionata del vigneto fin dal 2001: lavorandolo in modo più naturale possibile.
Avere il proprio vigneto è un notevole vantaggio per il controllo della qualità delle uve e di conseguenza per la continuità e la linearità dei loro Champagne.
Quando si coltiva la propria vigna, non solo la si comprende meglio, ma si può decidere il momento ottimale per la raccolta. Non c’è bisogno di aggiungere in cantina per sistemare le basi. I grandi Champagne si fanno soltanto quando si ha un grande vino da spumantizzare. Da Ellner la natura prevale sulla tecnologia. I calcari e i gessi diffusi nelle loro vigne permettono di raccogliere uve mature ad alta densità minerale, dando origine a vini base freschi e tesi. Per questo gli Champagne di Ellner sono adatti a lunghi invecchiamenti.
Niente segreti da Ellner. Solo Natura, Classe ed Eleganza.

Fabrizio Buoli