Figli di un Dio minore

Gattinara: un’altra interpretazione di nebbiolo, che vi sorprenderà.

wiv_articoloNell’ultimo approfondimento abbiamo parlato de “i dieci migliori vini sotto i 50 euro” e sicuramente il Gattinara può essere uno di questi. Il Gattinara è una denominazione antica, doc nel 1967, diventa docg tra il 1990 e il 1991, è ubicata in provincia di Vercelli esclusivamente nel comune di Gattinara. Eppure, nonostante la profondità nel tempo, è una denominazione quasi sconosciuta alla maggior parte degli appassionati. Le ragioni sono diverse, come spesso accade, ma ciò che sorprende sempre, ogni qualvolta si parla di vino italiano, è come risultiamo incapaci di promuovere le nostre perle. Nel nostro piccolo proviamo umilmente a colmare questa lacuna, perché all’interno della denominazione esistono aziende e prodotti davvero notevoli. Di certo interesse è il vino che conosciamo meglio oggi.
I terreni sul quale affondano le radici i vigneti di Travaglini hanno la stessa composizione della catena del Monte Rosa, infatti sono leggeri con abbondanza di scheletro, graniti, porfidi e copiosi minerali di ferro che contribuiscono a caratterizzare il suolo di colore rosso, e una quasi totale assenza di calcare.
Qui il Nebbiolo, coltivato dall’azienda Travaglini fin dagli anni Cinquanta, mostra una diversa prospettiva dalla quale osservarlo. In questa visione del mondo la composizione del sottosuolo è ciò che fa la differenza. Il Nebbiolo appunto, perché pur essendo permesso dalla denominazione di usare anche l’uva Vespolina per un massimo del 4% e/o Uva Rara per un totale del 10%, i Gattinara di Travaglini sono composti da Nebbiolo (chiamato localmente Spanna) per il 100%.
I vigneti hanno età che spaziano dai 6 ai 45 anni, e sono allevati a guyot semplice, con un sesto d’impianto di 3.500 viti per ettaro nei vigneti più vecchi e di 5.000 per ettaro in quelli nuovi. Questo perché, recentemente si è preso coscienza che l’alta frequenza di viti sullo stesso terreno, aumenta la competizione tra le piante, che costrette a dividere le risorse del sottosuolo, producono meno, ma di maggiore qualità.
Il Tre Vigne è composto da una selezione delle viti più vecchie (tra 40 e 45 anni), all’interno dei vigneti Permone, Lurghe e Alice.

La degustazione

Gattinara Tre Vigne 2009 Travaglini
Il colore rosso granata scarico, determinato dalla carenza endemica del vitigno di Malvidina, l’antociano responsabile del colore rosso intenso, può ingannare i bevitori occasionali, lasciandogli credere di essere di fronte ad un vinello di esile struttura. Invece il Nebbiolo, come solo i grandi artisti sanno fare, ama sorprendere. Infatti il Gattinara, come Barbaresco e Barolo ha tra i suoi tratti distintivi la struttura e la longevità.
Affascinante il naso, con la peculiarità del terreno ansiosa di mostrarsi subito con profumi che ricordano i minerali in generale e il ferro in particolare. Immediatamente dopo arrivano le note di frutta matura, cotta e trasformata in confettura di prugne rosse e ciliegie. Chiudono i frutti sensazioni di tamarindo e chinotto. Non mancano i fiori con le rose rosse e le spezie dolci come vaniglia e cannella. L’attacco al palato è sontuoso ed elegante. Le morbidezze chiariscono senza esitazione la loro intenzione di non sottomettersi alle tipiche durezze apportate dagli abbondanti tannini, e da quelle insolite regalate dalla mineralità unica del terreno di Gattinara. Dunque alcol e glicerine compensano tannini presenti ma resi meno ispidi dal tempo, e la sapidità tipica del terroir, donandoci un vino decisamente equilibrato e di ampia struttura. Davvero un bellissimo esempio di Nebbiolo.
In continuo miglioramento, raggiungerà l’apice della parabola tra tre anni, per restarci per almeno 5/7. La decadenza però e molto lunga, ma soprattutto molto lenta.

Curiosità

Poco tempo fa abbiamo aperto un Gattinara di Travaglini del 1967. Era non solo bevibile, ma superata la lunga assenza di ossigeno, il vino è risultato addirittura emozionante.
L’accompagnamento ideale è con ogni tipo di carne che abbia liquidi intrinsechi oppure aggiunti. Quindi carni cotte alla brace e lasciate doverosamente al sangue (liquidi Intrinsechi), oppure arrosti, brasati, spezzatini etc (liquidi aggiunti). Ottimo con i funghi, assolutamente perfetto con ogni cibo che abbia tartufo aggiunto. Non è importante il colore. Anche lo scorzone nero bergamasco va bene.
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