Descrizione
Dolcetto d’Ovada Mayno Zero 2015 Ca del Bric
Dolcetto 100%
Senza Solfiti aggiunti.
Colore rosso porpora.
Al naso ha nitidi e quindi splendidi profumi di frutti di bosco, con la fragolina ed il lampone, poi seguono alcune sensazioni derivanti dai fiori, la rosa in particolare. Non mancano i tratti di vinosità, che ci portano ai profumi del mosto e dell’uva stessa
In bocca è semplice e piacevole, con le medesime sensazioni provate precedentemente al naso, che si allargano e si intensificano. Buona la persistenza. Ottima la bevibilità.
Prodotto senza aggiungere solfiti.
Un vino onesto e sincero, che racconta dell’amore di chi lo produce, e del loro rispetto per il mondo in cui viviamo.
Il vino prende il nome da un celebre bandito locale di inizio 800, Giuseppe Mayno, detto anche Mayno della Spinetta. Lottò contro la dominazione Napoleonica, diventando una sorta di risposta piemontese a Robin Hood. Molto amato dalle classi sociali più basse, perché parte dei bottini erano distribuiti al popolo. Grazie alla connivenza e alla protezione dello stesso, riuscì per anni a prendersi beffa delle armate francesi. Divenne talmente celebre, che da tutta Italia giunsero persone ad ingrossare le sue fila; varie testimonianze indicano in 200 unità la consistenza della sua banda. Un numero che ha dell’incredibile. Tradito dalla miseria umana, cadde in un’imboscata, non senza lottare.
Il Mayno zero non è solo senza solfiti aggiunti, ma senza tutto il resto, senza tutto quello che moltissimi produttori aggiungono per correggere, sistemare e rettificare i mosti. Non è costruito, non è disegnato per piacere a quel degustatore piuttosto che ad un altro. Per questo trovo centrato l’accostamento col bandito. Mayno della Spinetta era un bandito solo se osservato dal punto di vista dei francesi; per i contadini piemontesi era un eroe.
Il punto di vista cambia il giudizio storico.
