Descrizione
Barbaresco 2001 Gaja
Lo splendore di questa cantina, che molto ha fatto per rendere celebre il vino italiano nel mondo, si vede anche da queste perle: nel 2015 reimmette sul mercato piccole partite di un’annata gloriosa la 2001.
Ecco come fare per capire il concetto di profondità nel tempo.
Adesso, trascorsi 15 anni è arrivato il momento per apprezzare pienamente la potenza e l’eleganza del Nebbiolo. Il 2011 va comprato e dimenticato in cantina, il 2001 va comprato e dopo una settimana d’assestamento dal trasporto va bevuto. Allora la fama di Gaja sarà compresa. Perché per alcuni vini il tempo è necessario. Continuerà a migliorare per altri 10 anni.
Quattro generazioni si sono succedute nella produzione di vino da quando Giovanni Gaja, nel 1859, fondò la cantina a Barbaresco. Angelo, figlio di Giovanni, rappresentò la seconda generazione. Era dotato di ambizioni, ed acuto spirito di osservazione. Sposò Clotilde Rey nel 1905; fu essa ad orientarlo verso scelte produttive ispirate alla totale dedizione per la qualità, senza compromessi. Giovanni Gaja, figlio di Clotilde e Angelo, scomparso nel novembre 2002, fece del Barbaresco il suo vino bandiera, guadagnando una posizione leader sul mercato italiano.
Attualmente la cantina è diretta dal figlio Angelo che, entrato in azienda nel 1961, ha fatto proprie le scelte che erano già di suo padre e suo nonno. Ha operato per diffondere ed affermare la conoscenza del Barbaresco scegliendo d’intervenire in qualità di proprietario trasformatore, vinificando cioè uve da vigneti propri, senza acquistare uva/ vino dal mercato. Attualmente la Cantina Gaja possiede cento ettari di vigneti, ubicati totalmente in area Barbaresco e Barolo.